Le fibre naturali

I materiali dei nostri prodotti

I nostri prodotti sono realizzati in fibre naturali di vario genere, alcune sono fibre molto conosciute, altre sono più particolari, alcune molto rare e pregiate. In questa pagina abbiamo voluto raccontarvi la storia di ogni fibra che utilizziamo nei nostri prodotti, le loro proprietà e caratteristiche, per farvi conoscere la bellezza autentica di indossare un capo realizzato con materiali che la natura stessa ci offre. Ci tenevamo ad aggiungere sul nostro sito una pagina informativa sui prodotti da noi utilizzati, sia per spiegare il motivo della nostra scelta sostenibile, ma soprattutto per far conoscere le qualità e le alte potenzialità di questi materiali a chi ancora non conosce la loro storia.

Fibre di origine vegetale

Canapa

La fibra della canapa (Cannabis sativa) è una fibra tessile naturale, ecologica e molto resistente, conosciuta per le sue eccellenti proprietà e una storia d'uso millenaria. L'uso della canapa ha radici antichissime, risalenti ad almeno 10.000 anni fa, con origini nelle prime società agricole dell'Asia Centrale. Da lì si è diffusa in tutto il mondo, diventando una delle fibre tessili più importanti prima dell'avvento del cotone e delle fibre sintetiche.

In passato, la canapa era considerata un "oro verde" per la sua versatilità e resistenza. Aveva moltissimi impieghi tra cui l'utilizzo in ambito tessile con la produzione di abbigliamento da lavoro, lenzuola, tovaglie e corredi per la casa, tramandati di generazione in generazione. Era molto utilizzata anche in ambito mercantile per la produzione di corde, vele e cime per le navi, grazie alla sua grande resistenza all'usura.

In Italia la coltivazione e la lavorazione della canapa erano attività economiche fondamentali fino al secondo dopoguerra, prima che l'industrializzazione di altre fibre ne riducessero drasticamente la produzione. La canapa è un tessuto estremamente versatile, che offre numerosi vantaggi, è considerata una delle fibre naturali più resistenti all'usura e agli strappi. I capi realizzati in canapa possono durare molti anni e accompagnarci per buona parte della nostra vita. La sua fibra cava agisce da isolante naturale garantendo una termoregolazione continua che rende il capo a pelle, fresco in estate e più caldo in inverno.

È naturalmente anallergica e non conduce elettricità statica, quindi non attira polvere. È inoltre inattaccabile da acari, muffe, funghi e batteri, rendendola ideale per pelli sensibili. Assorbe efficacemente l'umidità corporea, garantendo un alta traspirabilità. La coltivazione della canapa richiede pochissima acqua rispetto ad altre colture come il cotone, non necessita di pesticidi o erbicidi, e le sue radici profonde arricchiscono il terreno di azoto, migliorandone la fertilità. La canapa è dunque una delle fibre con maggior prestazioni e minor consumo di realizzazione, è una pianta resistente e dalle mille qualità.

Lino

La fibra di lino è una delle più antiche, preziosa per la sua resistenza, traspirabilità e per le proprietà termoregolatrici. Storicamente usata dagli Egizi per abiti e mummificazioni, dai Romani per la casa e abbigliamento, e nel Medioevo per biancheria, dove diventa tessuto pregiato simbolo di uno status sociale, oggi è apprezzata per capi estivi, biancheria e accessori, grazie alla sua freschezza, durata ed eleganza. 

Altamente traspirante, assorbe e rilascia rapidamente l'umidità, mantenendo la pelle asciutta e fresca, tipico comportamento delle fibre naturali in generale. Non irrita la pelle, anzi, lenisce e previene la crescita batterica. Adatta anche sulle pelli sensibili ha una lucentezza naturale e una texture distintiva, elegante e raffinata. È un materiale che può essere lavato ad alte temperature, ma tende a sgualcirsi rispetto alla canapa che invece ha un comportamento opposto, si allunga durante il lavaggio, e torna poi come prima durante l'asciugatura, non necessita infatti di stiraggio.

Il filo di lino viene ricavato dagli steli della pianta (Linum usitatissimum), non da una parte specifica, ma dall'interno del fusto, dopo un lungo processo che inizia con lo sradicamento (non taglio) dell'intera pianta per ottenere la massima lunghezza di fibra, seguito da macerazione, stigliatura (per separare la parte legnosa), pettinatura e infine filatura (torsione delle fibre) per creare il filo.

Cotone Biologico

La pianta del cotone (genere Gossypium) è una fibra naturale, vegetale e ipoallergenica, coltivata senza l'uso di pesticidi o fertilizzanti chimici, il che la rende più morbida, traspirante e sostenibile rispetto al cotone convenzionale. La sua origine è antica, con usi che risalgono a migliaia di anni fa. È un arbusto tropicale e subtropicale. Si ritiene che sia stato coltivato, filato e tessuto indipendentemente in diverse regioni, e in Egitto già 3.000 anni fa.

Da sempre il cotone è utilizzato per la produzione di abiti e biancheria. In Europa, la fibra arrivò intorno all'800 d.C. grazie ai mercanti arabi. Nel corso dei secoli, è diventato una delle fibre tessili più diffuse al mondo, apprezzata per la sua versatilità e comodità. 

In passato, tutto il cotone era "biologico" nel senso che non esistevano i moderni pesticidi e fertilizzanti chimici sintetici. L'uso diffuso di queste sostanze nell'agricoltura convenzionale è iniziato solo con la "Rivoluzione Verde" del XX secolo. Il concetto di "cotone biologico" come prodotto di nicchia certificato nasce quindi in tempi moderni, come risposta consapevole agli impatti ambientali e sanitari dell'agricoltura convenzionale.

Questo materiale gode di numerose proprietà, le sue caratteristiche sono strettamente legate al suo metodo di coltivazione, che preserva la purezza della fibra ed elimina le sostanze chimiche residue. Inoltre è un materiale ipoallergenico e sicuro per la pelle, essendo privo di residui chimici tossici, è ideale per le pelli sensibili e per i bambini, riducendo il rischio di irritazioni cutanee e allergie. Le fibre del cotone biologico tendono a essere più morbide e a mantenersi tali nel tempo, poiché non sono indebolite dall'esposizione a sostanze chimiche aggressive. È un materiale altamente traspirante, assorbe l’umidità mantenendo la pelle asciutta. Non dobbiamo fare confusione con il cotone classico che troviamo ormai ovunque. Spesso i capi di cotone tradizionali, hanno sempre all’interno una percentuale di elastan, acrilico o poliestere. Le fibre naturali ci donano il 100% delle loro proprietà e dei loro effetti solo se pure. I filati misti con fibre sintetiche annullano i benefici della fibra naturale, facendo prevalere cattivi odori, sudorazione eccessiva per mancata traspirabilità e irritazioni della pelle.

Inoltre la coltivazione biologica di questa pianta, supporta la biodiversità, la salute del suolo e preserva le risorse idriche locali, evitando la contaminazione da pesticidi e fertilizzanti sintetici.

Fibre di origine animale

Seta

La seta è una fibra proteica naturale pregiata, nota per la sua lucentezza, morbidezza, leggerezza e resistenza, derivata dai bozzoli dei bachi da seta. Scoperta in Cina migliaia di anni fa e diffusasi nel mondo come simbolo di lusso, usata in passato per abiti regali, tessuti d'arredo e ora in medicina, moda e tecnologia, grazie alle sue proprietà termoregolatrici e igroscopiche. Si diffuse lungo la Via della Seta, arrivando in Europa nel Medioevo, dove divenne un bene di lusso per nobili e ricchi. 

Richiede una complessa estrazione dal bozzolo (spesso trattato termicamente) e filatura, rendendo molto costosa già di partenza la materia prima. Storicamente utilizzata per abiti, paramenti sacri, tessuti per l'arredo, fili per cuciture, e persino integratori alimentari in Estremo Oriente.

La seta è un materiale estremamente morbido, liscio, leggero e piacevole sulla pelle. Ha una caratteristica brillantezza, più o meno intensa a seconda della lavorazione ed è forte e resistente allo strappo, risultando molto elastica. Ha proprietà isolanti e termoregolatrici che la rendono particolarmente versatile. Assorbe molta umidità (fino al 30% del suo peso) senza dare sensazione di bagnato. 

Lana Vergine

La lana vergine è una fibra tessile naturale di altissima qualità, ottenuta dalla prima tosatura di un animale (solitamente la pecora) o da lana che non è mai stata precedentemente utilizzata o lavorata industrialmente. Questa purezza ne determina le eccezionali proprietà e caratteristiche. La lana è una delle fibre tessili più antiche utilizzate dall'umanità. Si ricava principalmente dal vello di ovini, ma anche da capre (merinos, mohair), conigli (angora) e camelidi. La pratica della tosatura ha origini antichissime, risalenti a migliaia di anni fa nel Vicino Oriente, dove le pecore venivano addomesticate non solo per la carne e il latte, ma anche per la loro lana.

Nell'antichità, era la fibra predominante in molte culture, in particolare in Europa e Asia, prima dell'avvento del cotone a basso costo e delle fibre sintetiche. La sua lavorazione, che includeva tosatura, lavaggio, cardatura, filatura e tessitura, era un'attività domestica o artigianale diffusa. La distinzione tra lana "vergine" e lana riciclata divenne particolarmente rilevante con l'industrializzazione, quando i processi meccanici permisero di "rigenerare" i tessuti vecchi, portando alla necessità di un'etichettatura chiara per indicare la qualità superiore del materiale non trattato. L'uso del marchio "Pura Lana Vergine" (Woolmark) è stato introdotto per garantire ai consumatori l'acquisto di un prodotto composto esclusivamente da lana di tosa non riciclata.

La lana ha la magnifica proprietà di essere un isolante termico eccezionale. Grazie alla sua struttura arricciata, la fibra trattiene l'aria, creando una barriera isolante che protegge sia dal freddo che dal caldo, aiutando a regolare la temperatura corporea. È molto traspirante e ha la notevole capacità di assorbire umidità rimanendo sempre asciutta.

Essendo spesso il primo vello presenta fibre più lunghe e integre, risultando più morbida e meno propensa a "pizzicare" rispetto ad altre lane, specialmente nel caso della lana Merino. La fibra è naturalmente impermeabile ed elastica, il che permette ai capi di mantenere la loro forma nel tempo e di resistere alle pieghe. La struttura complessa della lana rende difficile la proliferazione batterica che causa i cattivi odori. 

Lana di Alpaca

 La fibra di alpaca è una lana pregiata, morbida, setosa e molto calda, anallergica (per assenza di lanolina) e disponibile in 22 colori naturali; è 5 volte più calda della lana di pecora, resistente e leggera, usata per capi d'abbigliamento invernali di lusso sin dall'antichità dagli Incas, che la consideravano "la fibra degli Dei", destinata all'imperatore. Originaria delle Ande sudamericane (Perù, Bolivia), l'alpaca è un camelide allevato da secoli. 

Esistono diversi tipi di lana di Alpaca:

Huacaya: Il tipo più comune, con vello morbido e arricciato.

Suri: Più raro, con fibre lunghe, setose e lucenti che cadono in ciocche attorcigliate, considerata ancora più pregiata.

Baby Alpaca: Non dal cucciolo, ma la fibra più fine e morbida ottenuta dalla prima tosatura o dalle aree più delicate del vello

La lana di Alpaca ha la caratteristica principale di essere un forte isolante termico, il che permette un alto livello di calore donato al corpo di chi indossa un capo realizzato con questa fibra. Risulta estremamente morbida, setosa, quasi vellutata, senza pizzicare. Non contiene lanolina, rendendola adatta a chi è allergico alla lana tradizionale, inoltre è una fibra resistente ed elastica, leggera ma caldissima. La struttura cava della fibra, comune a tutte le lane, e alla canapa, respinge l'acqua, mantenendo la pelle asciutta. La vastità di colori disponibili in natura consente realizzazione di capi senza tinture, lasciando il filato nella sua colorazione naturale. 

Lana di Cammello

La fibra di lana di cammello è un tessuto pregiato, soffice, leggero, caldo e brillante, noto per le sue eccellenti proprietà termoregolatrici e traspiranti, derivante dal morbido sottopelo (duvet) dei cammelli Battriani (a 2 gobbe) dell'Asia centrale, tradizionalmente raccolta durante la muta primaverile per produrre capi pregiati, apprezzata per il suo colore dorato naturale e per essere ipoallergenica e resistente.

Storicamente usata per capi di lusso come cappotti, sciarpe, pullover e coperte, valorizzata per le sue qualità naturali e la scarsità di filato, che ne aumenta il valore. Inoltre è una risorsa naturale rinnovabile e biodegradabile.

Protegge dal freddo estremo e dal caldo del deserto, mantenendo costante la temperatura corporea. È più leggera e più resistente della lana di pecora, con una sensazione setosa al tatto, assorbe l'umidità del corpo, risultando traspirante ed è un tessuto forte, elastico e resistente, che non si piega facilmente. È impermeabile ed è priva di lanolina, rendendola adatta a pelli sensibili. Raramente viene tinta, preferendo il suo colore dorato/marrone naturale. 


Cashmere

La fibra di cashmere è un vello morbidissimo, leggerissimo e super isolante, ricavato dal sottopelo delle capre Hircus in Asia Centrale (Tibet, Mongolia), che vivono in zone montuose molto fredde, usato storicamente come materiale di lusso per abiti caldissimi e traspiranti, apprezzato per la sua morbidezza, finezza (14-18 micron), termoregolazione (caldo d'inverno, fresco d'estate) e igroscopicità, offrendo comfort, durabilità e un tocco setoso, richiedendo cura ma mantenendo la forma per anni.

Viene pettinato a mano durante la primavera, non tosato, un processo delicato che fornisce solo 100-200g di fibra fine per animale, rendendolo raro e prezioso. Estremamente morbido, setoso e vellutato al tatto, più delicato della lana comune, ha una straordinaria capacità di trattenere il calore, essendo 10 volte più caldo della lana di pecora, ma leggerissimo. È un termoregolatore come altre lane, poiché la sua funzione sull’animale è quella di proteggerlo dal freddo ma di lasciare traspirare la pelle, inoltre assorbe umidità e sudore senza far sentire bagnato, mantenendo il comfort. Nonostante il calore che dona, è estremamente leggero, resistente e mantiene la forma se ben curato. Adatto alle pelli sensibili tende a non stropicciarsi riducendo la necessità di stiratura.

Vigogna

La lana di vigogna è la fibra naturale più rara e pregiata al mondo, nota per la sua straordinaria finezza (circa 12 µm, più sottile del cashmere), morbidezza, leggerezza e incredibile calore, grazie alla sua struttura che intrappola l'aria. Anticamente era riservata esclusivamente ai re, tosando gli animali selvatici con rituali secolari e oggi si ottiene solo 200-250 grammi a capo ogni due anni, usata nell'alta moda per capi di lusso. 

Proviene dalla vigogna, un camelide selvatico delle Ande. La tosatura avviene ancora con il rituale Chakku (ogni 2-3 anni), protetta da leggi internazionali (CITES) dopo il rischio estinzione, e lavorata spesso in Italia per l'alta moda. La lavorazione è artigianale, spesso non trattata chimicamente per preservarne le qualità. Serve la fibra di 25-35 vigogne per un solo cappotto, giustificando i prezzi elevatissimi e rendendola il tessuto più lussuoso al mondo.

Tessuto dotato di una lucentezza naturale è estremamente soffice e setosa al tatto. Ha grandi capacità regolative e isolanti, risultando leggera ma estremamente calda e vellutata.